Ufficio Europa: il collegamento tra Associazioni e Fondi europei delle Amministrazioni ( II )

da | Bandi e Finanziamenti, Politica e tutela dei diritti, Settore di Attività, Sviluppo economico e coesione sociale

Gli Uffici Europa che avrebbero dovuto orientare le associazioni no profit nel panorama dell’ europrogettazione non sono mai riusciti ad adempiere pienamente al loro ruolo, penalizzando così il terzo settore italiano.

Fare rete tra gli Uffici Europa per consentire di istituire validi punti di riferimento per quelle associazioni che intendono orientarsi nell’ europrogettazione, aderire ai bandi europei e valorizzare il territorio con progetti sociali specifici. Per ovviare ad una situazione che definire critica sarebbe superfluo, le Amministrazioni territoriali si stanno cominciando a muovere in  maniera tale da ridefinire l’utilità di uno strumento indispensabile per sostenere le realtà territoriali.

L’idea è quella di costituire una rete distrettuale tra varie amministrazioni in maniera tale da offrire sportelli idonei che possano divenire un valido punto di riferimento per le associazioni no profit di un territorio, riducendo in pari tempo le spese per i Comuni.

Progetti e progettisti

La scelta di un personale adatto alle esigenze di un ufficio europeo rappresenta ancora il punto più complesso perché necessita di una stretta collaborazione fra diversi organi amministrativi. La formazione del personale, così come delle stesse associazioni è il primo passo sul quale alcune realtà locali si stanno muovendo, l’ultima in ordine di tempo è quella della collaborazione degli Uffici Europa di Latina e Pontinia presentata appena poche settimane fa, in un rete amministrativa con la quale si cerca di dare nuovo slancio alle politiche giovanili e di sviluppo del territorio proprio partendo dalla possibilità di reperire fondi e finanziamenti europei.
Gli europrogetti per le associazioni necessitano di un iter assai complesso e con il quale, senza un adeguato orientamento iniziale è impossibile anche solo avvicinarsi. Tuttavia i bandi europei per le associazioni culturali rappresentano ormai l’ultima possibilità di avviare progetti importanti sul territorio, capaci dunque di tradursi in sviluppo.

Il terzo settore italiano si trova sotto questo aspetto in un terribile ritardo e occorre dunque accelerare queste iniziative amministrative, monitorarle e evidenziarne le virtuosità non’appena riusciranno a costituire un sistema integrato di connessione tra le politiche europee e i progetti territoriali.

 

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