Dalla Rete Ferroviaria Italiana alla rete sociale

da | Assistenza sociale e protezione civile, Settore di Attività

Il recupero delle stazioni ferroviarie come centri nei quali intraprendere progetti sociali per anziani, per bambini o culturali, continua ad arricchirsi di nuove iniziative; una rete sociale del tutto particolare…

Le Stazioni impresenziate messe a disposizione dalle FS per iniziative di progetti sociali sono oltre 1700; di queste, circa 1300 sono già utilizzate (o in via di assegnazione) da organizzazioni e Comuni per l’utilizzo sociale dei fabbricati e delle aree ferroviarie.

Progetti sociali per anziani, come quelli dell’associazione A.I.D.A. dell’Aquila che dopo il terremoto siera ritrovata a dover operare (per quasi otto anni) in un container; un’associazione (Crescere Insieme) che si occupa di progetti sociali per disabili e bambini con la sindrome di Down alla Rimini Viserba; Un gruppo d volontari che gestisce a Grignasco, nel novarese, un guardaroba sociale; oppure il Centro di Volontariato per la Provincia di Caserta; sono tutti questi progetti sociali che hanno un denominatore comune: utilizzano gli spazi un tempo destinati a Stazioni Ferroviarie.

Il riuso sociale del patrimonio ferroviario prosegue il suo viaggio attraversando l’Italia intera e costituisce una delle aperture maggiori tra soggetti “profit” (quale RFI) e le associazioni del no profit.

Un viaggio attraverso il quale, dalle vecchie stazioni dismesse o impresenziate (ve ne sono alcune della metà dell’Ottocento) si può osservare un bellissimo spaccato del nostro Paese; quello dei tanti progetti sociali che sposano il territorio. E fanno rete…

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