Solidarietà e cooperazione internazionale, una riforma che mette al centro le Ong

da | Forma Giuridica di Impresa, Settore di Attività, Società cooperativa sociale, Sviluppo economico e coesione sociale, Varie

Solidarietà e cooperazione internazionale

L’importanza strategica del disegno di legge per il terzo settore, che si mostra propizia per tutte le ONG che operano in questo campo, è data dal fatto che definisce una nuova architettura di governance del sistema della cooperazione. Questo significa individuare un esercizio unitario e coerente, prevedendo, inoltre, la nascita dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, impegnata per sradicare la povertà, ridurre le diseguaglianze, affermare i diritti umani e la dignità degli individui, prevenire i conflitti e sostenere i processi di pacificazione.

 

La riforma per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, è stata approvata il 25 giugno scoro da Senato ed ha come obiettivo quello di aggiornare il sistema dopo 27 anni dall’approvazione dell’ultima legge, la Legge 49/1987 sulla Cooperazione allo sviluppo,” rimettendo in ordine soggetti, strumenti, modalità di intervento e principi di riferimento maturati nel frattempo nella comunità internazionale; dall’altro, quello di adeguare il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo ai modelli prevalenti nei paesi partner dell’Ue.”

Al centro della riforma, il dialogo tra soggetti pubblici e privati: un dialogo di consultazione e di discussione finalizzato alla crescita e allo sviluppo della cooperazione internazionale.

L’importanza strategica del disegno di legge per il terzo settore, che si mostra propizia per tutte le ONG che operano in questo campo, è data dal fatto che definisce una nuova architettura di governance del sistema della cooperazione.  Questo significa individuare un esercizio unitario e coerente, prevedendo, inoltre, la nascita dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, impegnata per sradicare la povertà, ridurre le diseguaglianze, affermare i diritti umani e la dignità degli individui, prevenire i conflitti e sostenere i processi di pacificazione.

Una riforma importante che dovrebbe avere un’incidenza positiva anche su questioni come  la delineazione delle politiche migratorie fino all’armonizzazione delle politiche nazionali di cooperazione con quelle internazionali, con l’appropriazione dei processi di sviluppo dei paesi che beneficeranno del disegno di legge, estendendosi a livello territoriale con la possibilità di mettere in pratica iniziative di cooperazione allo sviluppo con istituzioni che abbiano la stessa  rappresentatività a livello regionale.

 

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