Parafrasando un noto slogan, si potrebbe dire che l’ innovazione sociale è nulla senza il controllo. Parole O Stili nasce come progetto di sensibilizzazione contro le parole ostili presenti sui social media.

Nato da appena un anno, Parole O Stili ha raggiunto in breve tempo un vasto pubblico per la sua campagna di sensibilizzazione contro le parole ostili presenti sul web e sui social media in generale. Il focus del progetto è nell’assunzione consapevole che “il virtuale è reale” ed è pertanto opportuno misurare le parole quando si fa comunicazione.

Il tema è attualmente molto dibattuto e coinvolge diversi aspetti dell’ innovazione sociale, dal linguaggio del bullismo sino al reato di fake news, in una dialettica che trova sul web una pericolosa zona franca nella quale i contenuti aggressivi o falsi compromettono la stessa autorevolezza del media.

Dal manifesto alla campagna elettorale

Parole O Stili ha avviato il suo progetto mettendo insieme una comunity di addetti ai lavori, giornalisti, pubblicitari e intellettuali che hanno risposto prontamente all’appello lanciato per debellare la presenza delle parole ostili dai media e, soprattutto, per ridare peso alle parole, oggi più che mai percepite come accessori privi di spessore. Un manifesto sottoscritto da oltre 6.000 personalità del mondo dell’innovazione è stato il primo passo per la costituzione di una rete sociale a difesa della Parola.

I casi di cyber bullismo e l’aumento di notizie false, rimpallate e replicate immediatamente sui social attraverso la funzione della condivisione, hanno posto il problema di un monitoraggio e della valutazione delle parole utilizzate sulla rete, come progetto di innovazione sociale “di ritorno”, ovvero come strumento per trasmettere, soprattutto ai più giovani, le reali potenzialità delle nuove tecnologie.

Potenzialità che possono esprimersi tuttavia soltanto se dotate dei fondamentali requisiti di comunicazione, ovvero attraverso la consapevolezza che le parole scritte su un social producono conseguenze nella realtà.

Nel corso dell’ultima campagna elettorale poi, Prole O Stili ha monitorato l’indice di percezione dei linguaggi utilizzati su social e web, determinando un indice di Ostilità che è apparso spaventosamente alto.

Per due terzi del campione il linguaggio utilizzato dai politici è apparso aggressivo, con il 52% che ha indicato un’elevata aggressività dei linguaggi. Stesso discorso per le fake news; secondo il 54% le notizie false sono molto diffuse, mentre per un altro 28% la diffusione delle “bufale” resta comunque elevato.

L’innovazione sociale passa attraverso l’attendibilità dei social

I dati di Parole O Stili, oltre a registrare per la prima volta in maniera sistematica il linguaggio utilizzato sul web, evidenzia il problema del terzo settore nel costruire una buona reputazione per la diffusione di quai progetti sociali che fanno dell’innovazione sociale il punto di forza.

La diffidenza che, specialmente in Italia, incontrano i progetti sociali e le reti sociali che passano dai “social” si riscontrano anche in questi dati nei quali l’ innovazione sociale resa possibile dall’utilizzo consapevole, costruttivo e davvero “condiviso”, resta ancora un processo da costruire attraverso la consapevolezza degli utenti tutti, dai cittadini sino alle forze politiche.

 

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Innovazione sociale e social media: il progetto Parole O Stili

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