La difesa degli animali è un tema molto presente tra le organizzazioni del terzo settore; moltissime sono le associazioni di volontariato che si preoccupano di dare sostegno e rifugio ad animali di ogni razza e specie; con il gatto a fare da “apripista”….
Si parla spesso della presenza dei “gattini” che spopolano sulle pagine di qualsiasi profilo social, e spesso a ragione, se ne parla in tono decisamente critico.
Non dire Gatto se non l’hai… sul Social!
Tuttavia proprio il legame tra i gatti ed i “social” sono alla base della rinascita di una parte importante delle associazioni di volontariato; quelle legate alla difesa degli animali. Un settore che sulle pagine social uno spazio di grande risonanza e visibilità, riuscendo così ad allargare il proprio bacino di contatti, spesso convertiti poi in soci veri e propri
I Social Media sono così riusciti a cambiare profondamente l’immagine delle associazioni di volontariato dedicate alla cura degli amici pelosi, le quali sino a pochi anni fa erano ancora visti come presidi di pochi incurabili amatori, o poco più che gattari.
Quando Social diventa veicolo di vera condivisione di volontariato
Tuttavia sebbene la nascita di pagine web, portali e associazioni che si occupano della salvaguardia degli animali non si contino più, le associazioni di volontariato che possono garantire un’azione efficace alla lotta al randagismo, alla vaccinazione ed alla sensibilizzazione contro l’abbandono, restano ancora in un numero molto circoscritto.
La capacità delle organizzazioni dedite alla cura degli animali si commisura alla capacità di costruire una rete sociale che non si fondi soltanto su un giro di seguaci o amatori vari, ma che metta in sistema diverse associazioni nella difesa degli animali, magari con fini diversi.
Non esistono soltanto le associazioni di volontariato per mandare avanti canili e colonie di gatti, ma vanno curati anche gli aspetti legali, di assistenza veterinaria e di connessione con le strutture centrali.
Dal Social Recurting alla community
Resta tuttavia un dato di enorme successo dall’avvio delle campagne per le adozioni o per le cure e l’assistenza verso gli animali che le associazioni di volontariato di questo tipo sono riuscite ad ottenere a colpi di post, più o meno sdolcinati, o di video che puntualmente, riescono a divenire virali; quello di aver esteso la loro rete associativa ben oltre il semplice “like” e trovando invece, proprio dalle pagine Social, la partecipazione e il modo di dare una nuova famiglia agli sfortunati randagi di canili e colonie feline.
Questo risultato è stato possibile perché le associazioni di volontariato animaliste sono riuscite a creare qualcosa che meno spesso riescono a fare altre tipologie associative, come quelle sociali o quelle sportive; infondere nei nuovi simpatizzanti un autentico senso di community…