Sono stati decretati i vincitori del “Premio Impatto Zero” promossa dall’Arci e destinato alle Associazioni no profit e alle Cooperative Sociali che promuovono le buone pratiche sostenibili nel risparmio delle risorse e nella riduzione delle emissioni di Co2.

Sono progetti sociali di respiro globale, pur dimostrandosi estremamente aderenti al proprio tessuto territoriale. Giunto alla sua quarta edizione, il “Premio Impatto Zero” (organizzato da Arci Padova) ha ormai raggiunto una visibilità ed un’importanza di livello nazionale. L’originalità e la creatività delle buone pratiche presentate ha rappresentato il primo elemento di valutazione per l’assegnazione del Premio che intende proprio valorizzare le nuove tecnologie per il sociale. L’imprenditoria e l’innovazione sociale si pongono così al servizio della buona pratica del risparmio energetico del pianeta, risparmio da intendersi sia sotto il profilo di minori emissioni di Co2, sia nel senso di responsabilità per il recupero, ed il riciclo, di ciò che è già stato prodotto.

Proprio in queste due direzioni si sono mossi i progetti sociali risultati poi vincitori. La costituzione di una rete sociale nel terzo settore mediante lo sviluppo di una applicazione è stata la carta vincente di Breading, una startup di giovani under 30 a vocazione sociale. Il progetto propone la possibilità di costituire una rete tra panifici, bar, ipermercati e grande distribuzione con le Associazioni di volontariato e le onlus, al fine di poter monitorare e pianificare tutti gli avanzi alimentari riducendone così gli sprechi. La App (gratuita) potrà fornire in tempo reale la disponibilità di tutto l’invenduto o comunque dei generi Alimentari non più commerciabili, con i quali le associazioni potranno fornire i centri di assistenza, o direttamente con consegne mirate. Il risparmio consiste dunque proprio nel recupero dell’avanzo alimentare, una risorsa enorme se si pensa che, nella grande distribuzione, lo spreco alimentare raggiunge circa il 30% del venduto.

Il titolo per la migliore cooperativa sociale invece premia la Quadrifoglio, attiva da trent’anni nella provincia di Agrigento, un esempio di imprenditoria sociale femminile che impegna circa cinquanta donne nei propri laboratori di sartoria. Il loro progetto sociale “3R: riduco, riuso, riciclo!” avviato nel 2013, prevede l’autoproduzione artigianale sostenibile da parte degli ospiti del centro di accoglienza e da parte delle donne del territorio. Il know-how del laboratorio artigianale viene così messo a disposizione per un progetto di integrazione e di condivisione per la creazione di prodotti di sartoria a valore sociale. L’innovazione sociale si coniuga così con uno spiccato senso del “fare impresa” assolutamente femminile, inteso nell’accogliere e nell’abbraccio di una tecnica (artigianato di sartoria, in questo caso)per scopi principalmente rieducativi e di sensibilizzazione verso le tematiche a “impatto zero”.

Nelle nuove tecnologie per il sociale il peso della strategia di comunicazione per il terzo settore diviene fondamentale ed è questo il principale obbiettivo del Premio promossa da Arci. Mostrare e dare visibilità a realtà territoriali specifiche, che hanno però dimostrato di risolvere le problematiche con innovazione sociale, dando respiro alla creatività.

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L’innovazione sociale del Premio Impatto Zero

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