La breve meteora del 2 x 1000 alle associazioni culturali

da | Forma Giuridica di Impresa, Politica e tutela dei diritti, Settore di Attività

Il 2 per mille dedicato alle associazioni culturali comparso nella dichiarazione dei redditi 2016 è durata appena un’anno. Nelle dichiarazioni del 2017 è rimasta soltanto la casella dedicata al finanziamento per i partiti…

Era stata accolta, nonostante tutto, con piacevole sorpresa, la possibilità di destinare il 2 per mille dell’Irpef alle associazioni culturali, accanto all’8 per mille per le congregazioni religiose, al 5 per mille per le imprese sociali e al 2 per mille ai partiti politici. Nonostante fosse stata presentata male (per nulla pubblicizzata), con molte confusioni negli adempimenti fiscali per le associazioni culturali e con molte falle nella precisazione dei criteri, l’inserimento di questa possibilità a favore delle associazioni culturali era apparsa come un dovuto contributo al valore della cultura nelle attività sociali.

Impegnate con piccole realtà sui territori, le associazioni culturali svolgono da sempre un importante ruolo nella struttura sociale del Paese. Nonostante tutte le difficoltà legate alla registrazione Onlus all’Agenzia delle Entrate, alla fine sono state ben 1300 le associazioni iscritte nell’elenco, pur con molte ombre.

Una lista ricca di eccezioni

Quando la lista delle associazioni dichiarate ammesse all’inserimento per il 2 per mille è stata finalmente completata, molti hanno storto il naso rilevando le numerose anomalie; un centinaio di Pro Loco, 2 centri Indù, 13 associazioni sportive e un’associazione di categoria che rappresenta architetti e ingegneri, sembravano fuori luogo in una lista che, inizialmente, avrebbe dovuto accogliere soltanto associazioni culturali in senso stretto, e non interpretare l’impegno “culturale” in senso lato. Per la stessa ragione anche le 46 Fondazioni iscritte alla lista sono apparse del tutto fuori luogo.

Il problema era evidentemente a monte, ovvero in una norma scritta male e poco chiara, nella quale i requisiti per il riconoscimento delle associazioni culturali non sono stati resi stringenti.

Il risultato è nella completa soppressione di questa formula di finanziamento per le associazioni culturali nella Dichiarazione dei redditi 2017, dove tuttavia è rimasta intatta la possibilità di destinare ai partiti politici il 2 per mille dell’Irpef, il che non può che tradursi in una visione ancor più negativa dell’operato della politica nei confronti del Terzo Settore.

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