Il ruolo dei cittadini attraverso forme autonome di associazioni sta divenendo sempre più decisivo nei contesti istituzionali e nello stato sociale. Il Festival della Partecipazione in programma dal 7 al 10 luglio a l’Aquila è l’ultimo di questi punti di incontro tra terzo settore e cittadinanza organizzata.

Partecipazione dal basso, forme di autogoverno e cura dei beni comuni sono sempre più disposizioni di una cittadinanza attiva che vuole riprendere il proprio impegno decisionale nella costituzione delle società del futuro. Lo stato sociale attuale presenta un numero sempre maggiore di occasioni nelle quali i cittadini sentono il bisogno e l’urgenza di riappropriarsi degli spazi, pubblici e sociali, mediante una partecipazione che vuole determinarsi come nuova forma di democrazia partecipata. Anche nelle recenti elezioni Comunali, la grande proliferazione di liste civiche ha dato la percezione di una nuova forma politica d’intervento nella quale la partecipazione collettiva è ormai un dato imprescindibile.

Assemblee pubbliche tenute nelle piazze, tavoli di discussione di quartiere e attivismo civico di controllo del voto hanno permesso di osservare il nuovo impegno civile di partecipazione politica anche sotto i suoi aspetti più sani e non soltanto come mero scambio clientelare. La cooperazione sociale tra le associazioni che pur senza “consorziarsi” danno vita a masse critiche e tutela dei territori permettono di osservare quanto vicino si trovi oggi il terzo settore con la cittadinanza e con le istituzioni, facendo spesso da vero e proprio collante.

Non complicate dalla burocrazia delle Istituzioni ma già abbastanza strutturate per fornire un’organizzazione complessa, le associazioni culturali e le cooperative sociali permettono di ridisegnare il profilo etico ed economico di comunità territoriali che talvolta però prendono anche una forma simbolica di peso, come nel caso de l’Aquila.

Non è un caso che le tre organizzazioni promotrici del Festival della Partecipazione abbiano scelto proprio il capoluogo abruzzese, simbolo di una comunità ancora esiliata dal proprio territorio dopo il terremoto del 2009, ma che intende partecipare attivamente alla ricostruzione, non soltanto edile ma anche etica, del nuovo senso di cittadinanza.
Il Festival della Partecipazione è stato promosso dal movimento Italia, Sveglia! Che riunisce al suo interno tre organizzazioni tutte impegnate nel sociale pur se con profonde differenze di modalità e di attività. Accanto ad una delle organizzazioni umanitarie più attive come Action Aid e al movimento no profit Cittadinanzattiva, tra i fautori del Festival figura anche Slow Food Italia che pure intende dare il proprio contributo in questo processo di sensibilizzazione delle coscienze civiche. La partecipazione del Comune dell’Aquila suggella in maniera definitiva ciò di cui si parlava prima, ovvero della straordinaria importanza organizzativa del terzo settore come anello di congiunzione tra singolo cittadino e Istituzioni.

Il Festival non vuole essere rivolto agli esperti del settore ma alle persone comuni, cittadini ai quali illustrare esempi di buone pratiche nella gestione della cosa pubblica o nell’impiego dei beni comuni a favore della comunità e prevede per questo una fitta serie di dibattiti e tavole rotonde nei quali discutere di partecipazione dal basso, di autogoverno, ma anche di rete sociale e di associazionismo.

Si tratta insomma di una “quattro giorni” dove la cooperazione sociale sarà intesa nel suo senso più ampio, dal cittadino alle Istituzioni appunto, e nel quale il terzo settore trova un ruolo chiave in questo delicato passaggio dalla democrazia disinteressata ad una forma partecipata di impegno civile.

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Il Festival della Partecipazione per un nuovo stato sociale

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