È stato annunciato qualche giorno fa dal social network più diffuso al mondo l’arrivo di un nuovo tasto per il fundraising alle associazioni no profit. Una novità importate che rivoluzionerà i flussi della raccolta fondi onlus.

Presto sul social network Facebook il tasto dell’ormai abituale “mi piace” potrà essere affiancato anche da un apposito pulsante “donate now” per le associazioni no profit. In realtà questa possibilità esiste già ma è aperta soltanto a poche pagine, generalmente quelle delle grandi associazioni umanitarie, l’annuncio di qualche giorno fa però segna l’apertura di questa prassi a tutte le associazioni no profit che ne faranno richiesta. Inutile sottolineare come questa novità potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione nella raccolta fondi onlus delle realtà medio e medio-piccole del terzo settore, soprattutto in termini di strategia della comunicazione.

Sono molte tuttavia le incognite che aleggiano intorno a questa nuova modalità per i finanziamenti per progetti sociali, soprattutto in Italia dove, seppur il social network è utilizzato più che altrove (primi in Europa) la scarsa dimestichezza del popolo dei donatori abituali (over 60) con lo strumento tecnologico e con la modalità dei pagamenti on-line, potrebbe ridurre notevolmente l’incidenza di questa nuova forma di fundraising. I donatori italiani infatti, seppur generosi, non sembrano ancora pronti al salto verso forme così astratte di finanziamenti per progetti sociali, eppure a tal ragione si può auspicare che proprio la nuova possibilità offerta dalla piattaforma di Mark Zuckerberg potrebbe accelerare il processo di conversione delle modalità della raccolta fondi per le onlus.

Dopo esser stata sperimentata in America, e con campagne mirate (come quella per Haiti), Facebook ha deciso di aprire alle associazioni no profit questa nuova opzione (che in Italia apparirà come “fai subito una donazione”) con un preciso intento di strategia della comunicazione. Il mondo dei social infatti sembra ancora incerto sull’implementazione di tematiche della comunicazione sociale per il no profit, ma negli ultimi anni proprio il proliferare “spontaneo” di numerose pagine aperte dalle associazioni e utilizzate come canale privilegiato per la propria comunicazione sociale, ha posto Facebook come il social più rappresentativo nel terzo settore. La “fetta di mercato” quindi ha indicato a gli analisti di Zuckerberg un bacino potenziale di tutto rispetto, orientando la stessa mission del social dal pollice in su.

Il crowdfunding per associazioni quindi rappresenta un modo per distaccarsi in maniera netta da altri social network che potrebbero svuotare la comunità di Facebook (wats’app, pintarest e instagram solo per citarne alcuni) mentre Twitter sembra ormai orientato su quelli che sono i canali “istituzionali” della comunicazione on line (la massiccia presenza della politica e di tutto il suo apparato giornalistico).

Per le associazioni no profit questa novità rappresenta un’occasione per comprendere sempre più a fondo l’importanza di una strategia di comunicazione nell’ottica del crowdfunding e del fundraising, anche se, almeno inizialmente, probabilmente la semplice comparsa di un tasto “dona ora” sulla propria pagina non permetterà di cambiare e di risolvere i problemi finanziari dell’associazione. Anzi, l’auspicio è che ne possa creare altri, aiutando così sempre meglio a comprendere che la comunicazione sociale per il no profit è fondamentale e non può essere improvvisata, fatta in fretta e senza fondi, ma richiede invece tempo, dedizione e un minimo di investimento ed una strategia. Coltivare i propri donatori è la cosa più difficile per un’associazione, ma è anche lo specchio, e lo strumento, per poter guardare con occhi diversi il proprio lavoro, i propri progetti sociali e l’incidenza che questi hanno nella società.

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Su Facebook il fundraising per associazioni no profit

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