Terza e ultima tappa del crowdfunding e la salute di un Paese

da | Settore di Attività, Sviluppo economico e coesione sociale, Varie

Nell’ultima tappa della nostra indagine sul crowdfunding italiano per il no profit proveremo a delineare quelli che potrebbero essere gli sviluppi nella raccolta fondi on line dell’ormai prossimo, nuovo anno.

Secondo gli analisti e secondo sopratutto gli imprenditori delle piattaforme di crowdfunding, lo sviluppo della raccolta fondi per le associazioni no porfit potrebbe subire un calo, e un aumento. Ma quali progetti dovrebbero subire un calo delle donazioni, e quali invece assisteranno ad un aumento?

Se il 2016 riuscirà a confermare gli incrementi del 2015, le associazioni no profit dovrebbero registrare ancora un primato per le campagne per la raccolta fondi. Tuttavia è molto probabile che le campagne creative e culturali, che nel Report 2015 hanno registrato il maggior numero attestandosi sul 37% del totale, subiranno un calo così come quelle sociali (il 34% nel 2015). Sembrano invece stabili, intorno al 20%, quelle legate agli investimenti nell’imprenditoria.

Nelle interviste rilasciate delle piattaforme di crowdfunding intervistate direttamente dal Report dell’Università del Sacro Cuore di Milano i pronostici sembrano suggerire un andamento maggiormente favorevole alle campagne imprenditoriali che passerebbero dal 20 al 26% ma questo dato è stato raccolto quando le previsioni di crescita industriale sembravano migliori e quindi potrebbe subire una flessione.

Sembra tuttavia che ci sia concordanza sulla previsione di un calo nelle campagne per i progetti sociali che potrebbero passare dal 34 al 27%. Questo dato sembra essere suggerito dalla scarsa percentuale (relativa, si parla sempre di oltre il 70% di campagne andate a buon fine) di realizzazione delle campagne sociali che sono spesso legate anche a semplici partecipazioni sportive o simboliche per creare una cassa di risonanza mediatica più che per ottenere effettivamente la soddisfazione dell’esito.

Riportate ai numeri però, tali campagne sembrano operare un ritorno di reputazione poco attendibile per il no profit e principalmente per le campagne fino a 1.500 euro. La sensazione quindi è quella che si dovrebbe assistere ad un minor numero di campagne, ma probabilmente dal taglio più alto, intorno ai 5.000 euro.

L’indicazione allora è quella di creare campagne da lanciare sul crowdfunding soltanto se il proprio progetto sociale richiede questo tipo di investimenti, altrimenti, per finanziamenti minori, i tradizionali metodi di raccolta fondi sembrerebbero essere maggiormente incisivi.

In attesa dei dati relativi al 2016 (i primi dati istituzionali dovrebbero cominciare a comparire tra la fine di gennaio e metà febbraio) non ci resta allora che augurare alla vostra campagna crowdfunding o di raccolta fondi per il no profit il migliore augurio possibile, sperando in un Buon Natale per tutto il terzo settore italiano.

Auguri di Buon Natale da Impresa3.

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