Arte e rete sociale: per un’estetica dell’ innovazione sociale nel terzo settore

da | Fondazione, Forma Giuridica di Impresa, Istruzione e ricerca, Settore di Attività, Varie

Tra le imprese no profit e lo sviluppo della Cultura esiste una zona di reciproco scambio molto proficua e stimolante; l’Arte sembra orientata sempre più a sondare e perlustrare l’innovazione sociale nel terzo settore, con programmi operativi che diventano vere e proprie opere d’arte.

I bandi di gara per la Cultura dell’Unione Europea spingono da anni verso un sistema di integrazione comunitaria sempre più orientato all’Arte. Oltre alle associazioni culturali e alle Fondazioni sono molte le zone di contatto tra gli organo istituzionali dell’Arte e le imprese del terzo settore generando, sempre più spesso, ampie zone di contaminazione.

Dal 2009 Culturability si pone come un progetto di innovazione culturale e sociale, dove l’Arte si pone come connessione culturale di coesione sociale e sviluppo. La Bibliocasa dell’Aquila o il Centro Mammut di Scampia sono stati i primi bandi di gara realizzati, chiamati a perlustrare i confini e le contaminazioni tra Arte e progetti sociali, rivelando quella zona di confine tra Arte e territorio sulla quale sono stati costruiti gli accessi per uno sviluppo sinergico.

Anche Europa Creativa, il programma culturale europeo per la valorizzazione dei territori a l’inclusione degli stessi nell’ambito di una visione più articolata delle radici e delle diverse specificità europee emette ogni anno decine di bandi di gara rivolti all’implementazione di operazioni artistiche su progetti sociali, dove ancora una volta lo scambio dei processi linguistici dell’Arte si rende congeniale per veicolare e sviluppare l’innovazione sociale nel terzo settore di tipo inclusivo.

L’innovazione sociale passa per l’estetica di progetto

Le partnership tra diverse associazioni, anche sul piano internazionale, così come gli scambi culturali mediante soggiorni, residenze d’artista e il lavoro in tandem di associazioni provenienti da diverse regioni, mirano tutte alla codificazione dei linguaggi di rete, studiati da sempre dagli artisti nei loro spazi operativi, ed estesi adesso sulla rete sociale nel terzo settore.

L’apporto dell’Arte al terzo settore consente di osservare con maggiore immediatezza il cambiamento in atto nelle dinamiche dell’innovazione sociale, soprattutto sul piano organizzativo, affiancando la “rizomatica” ricerca dell’Arte alla rete sociale, per un’estetica dell’innovazione sociale nel terzo settore.

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